Parodontologia
Un recente rapporto fornisce i seguenti dati relativi alla parodontite negli Stati Uniti:
Il 47,2% degli adulti di età pari o superiore a 30 anni ha una qualche forma di malattia parodontale.
La malattia parodontale aumenta con l’età, il 70,1% degli adulti di età pari o superiore a 65 anni ne è affetto.
Questa condizione è più comune negli uomini rispetto alle donne (56,4% vs 38,4%) e nei fumatori (64,2%).
Il 47,2% degli adulti di età pari o superiore a 30 anni ha una qualche forma di malattia parodontale.
La malattia parodontale aumenta con l’età, il 70,1% degli adulti di età pari o superiore a 65 anni ne è affetto.
Questa condizione è più comune negli uomini rispetto alle donne (56,4% vs 38,4%) e nei fumatori (64,2%).
Cos’è la malattia parodontale?
La malattia parodontale è l’infiammazione dei tessuti che circondano i denti, quindi di gengiva, osso e legamento parodontale. Tale infiammazione è dovuta alla presenza di batteri ed è favorita dal tartaro.
Nella sua fase iniziale, chiamata gengivite, le gengive possono diventare gonfie, rosse e possono sanguinare. Nella sua forma più grave, chiamata parodontite, le gengive possono staccarsi dal dente, l’osso viene perso e i denti tendono ad allentarsi fino a cadere. La malattia parodontale si riscontra principalmente negli adulti.
Quali sono le cause della parodontite?
I batteri nella bocca infettano il tessuto che circonda il dente, causando un’infiammazione che porta alla malattia parodontale. Se i batteri permangono sui denti per 1/2 giorni, si crea una sorta di pellicola, chiamata placca che alla fine indurisce diventando tartaro.
Il tartaro può essere rimosso solo con un’igiene professionale.
Il tartaro può essere rimosso solo con un’igiene professionale.
Quali sono i segnali di avvertimento della parodontite?
- Alito cattivo
- Gengive rosse e gonfie
- Gengive dolenti e sanguinanti
- Masticazione dolorosa
- Denti mobili
- Denti sensibili
- Gengive distaccate dai denti
Quali sono le cause della parodontite?
- Fumo
- Diabete
- Scarsa igiene orale
- Genetica
- Immunodeficienze come l’AIDS
- Assunzione di farmaci che causano secchezza delle fauci
- Ponti che non si adattano correttamente
- Cambiamenti ormonali femminili
Come si previene la parodontite?
La gengivite può essere controllata con una buona igiene orale e una regolare pulizia professionale. Anche le forme più gravi di malattia parodontale possono essere trattate con successo, ma possono richiedere terapie più impegnative.
Perchè la parodontite è la prima causa di perdita dei denti?
A differenza delle carie, che colpisce il dente e causa dolore, le malattie gengivali avanzano con poco preavviso e colpiscono il sostegno dei denti (ossa e gengive).
Come si cura la parodontite?
Il trattamento deve iniziare con uno studio per sapere dove e come intervenire, per poi terminare con la personalizzazione del mantenimento, che sarà fondamentale per avere risultati stabili e a lungo termine.
Si può rigenerare l’osso e la gengiva?
Una volta curata la parodontite, quindi fermata la perdita ossea e l’infiammazione gengivale, è probabile che questa patologia abbia ormai fatto danni irreversibili ai tessuti interessati. Di conseguenza potrà esserci una recessione gengivale inestetica e una perdita ossea intorno al dente che causa la sua mobilità.
Se il problema è solo di natura estetica, quindi non c’è una perdita ossea rilevante, si effettua un innesto gengivale. Questo può essere realizzato prelevando una parte di mucosa del palato o riposizionando la stessa gengiva intorno al dente.
Nel caso di perdita ossea si procede con una terapia rigenerativa, andando a ricostruire il tessuto perso con membrane e osso. L’osso può essere autologo (quindi prelevato dal paziente), sintetico o di origine animale.
In entrambi i trattamenti il dolore intraoperatorio è inesistente, mentre nel postoperatorio ci può essere un leggero dolore nel giorno successivo facilmente controllabile con analgesici.
Se il problema è solo di natura estetica, quindi non c’è una perdita ossea rilevante, si effettua un innesto gengivale. Questo può essere realizzato prelevando una parte di mucosa del palato o riposizionando la stessa gengiva intorno al dente.
Nel caso di perdita ossea si procede con una terapia rigenerativa, andando a ricostruire il tessuto perso con membrane e osso. L’osso può essere autologo (quindi prelevato dal paziente), sintetico o di origine animale.
In entrambi i trattamenti il dolore intraoperatorio è inesistente, mentre nel postoperatorio ci può essere un leggero dolore nel giorno successivo facilmente controllabile con analgesici.